nasce nel 1973 a Firenze,  città  che  indirizza l’ artista verso la strada della pittura. Trascorre parte della sua adolescenza in Calabria, paese d’ origine dei suoi genitori, fatto che gli permette di confrontare le differenze culturali tra zone diverse d’ Italia. Ai suoi occhi è un mondo nuovo, colorato dalla luce del sole e del mare, odori e sapori diversi si susseguono lentamente in una passeggiata sulla sabbia . Otti  disegnava spesso a matita soggetti raffiguranti personaggi dei fumetti, robot e  cavalli, influenzato dall' ondata degli anime giapponesi arrivata in Italia in quegli anni. I ricordi di  suo padre che , osservandolo, si stupiva ogni volta dei disegni , sono il carburante per il suo operato.  Tornato a Firenze  lavora su commissione,  traendo ispirazione dalle opere di artisti come Schiele, Picasso, e Dalì, e  sviluppa contemporaneamente un suo  linguaggio determinante per la  poetica espressiva: l’ esplorazione dei confini del proprio “IO” e dei limiti del corpo. 

 L  ‘artista intraprende questo percorso attraverso la conoscenza della bioenergetica: una tecnica psicocorporea che studia la personalità umana dal punto di vista dei processi energetici: in pratica i conflitti emotivi e psicologici si manifestano sotto forma di tensioni muscolari che, una volta diventati cronici, limitano la respirazione e la motilità, influenzando i comportamenti di tutti i giorni. Nelle sue opere infatti ricorre spesso l’immagine di un filo spinato usato come metafora dei limiti che abbiamo dentro. Otti studia anche dai maestri Andrea Mancini e Sergio Nardoni e  nel 2013 scende in strada con interventi d arte, che lo portano a usare altre tecniche pittoriche , facendo la conoscenza negli anni di artisti da cui impara l’ essenza della street art.